mercoledì 4 giugno 2014

Baby Blues


Titolo originale: Baby Blues
Paese: Cina
Regia:
Anno: 2013

 Una coppia di sposini, lui famoso compositore musicale lei...fotografa blogger perditempo disoccupata, si trasferisce in una casetta in campagna. Durante il sopralluogo la donna trova una bambola -una brutta bambola- dimenticata dal precedente proprietario e decide di tenersela. Ovviamente la bambola è maledetta e ne combinerà di cotte e di crude, fra tentativi di omicidio e incubi vari.. aggiungendoci pure una canzone portasfiga.
Come se non bastasse, alle banalità sopra descritte si aggiunge pure il barbone onniscente che si piazza in pianta stabile fuori dal cancello dei due menando jella ogni volta che li vede.
Il film scorre lento fra una scena assurda e l'altra, senza trovare mai una reale spinta creativa. Nulla in questo film è originale, sembra piuttosto essere una sorta di antologia di clichè pescati a caso dal cestino dei bigliettini del filmaker horror fai-da-te e buttati totalmente a caso sullo schermo, in una trama esile e ritrita come non mai.
Pessimi gli effetti speciali, fotografia praticamente inesistente e l'infame "musica maledetta" non farebbe paura nemmeno ad un bambino..anzi pare appunto in grado giusto di far addormentare un neonato nella culla.
All'alba del 2014 mi aspetterei un minimo di inventiva in più.
Nessuna suspance, nessun momento terrificante..nemmeno lontanamente pauroso. La casa, le atmosfere, la recitazione.. tutti elementi che sfruttati a dovere avrebbero risollevato le sorti di un flop e che invece lo affossano ancora di più.
Da vedere solo in caso di coma cerebrale.

Voto: 4



Confession of a Murder

Titolo originale: Nae-ga sal-in-beom-i-da
Paese: Corea del Sud
Regia:
Anno: 2012

 A quindici anni da una serie di omicidi, Lee Du-seok pubblica un libro molto dettagliato sui crimini affermando di esserne l'autore. Grande scalpore, parenti delle vittime indignati in cerca di vendetta (ci tentano anche parecchie volte nelle maniere più subdole e -stupide- fallendo sempre), polizia sotto stress e nel caos più totale.. mentre il ragazzetto diventa una sorta di macabro divo. Tanto da avere perfino una folta schiera di ragazzine invasate e innamorate di lui (le beliebers non sono nulla al confronto, n.d.V.) che fondano un fan club e lo seguono ovunque inneggiandolo a idolo e musa.
L'ispettore Choi, che al tempo indagò sugli omicidi, è però perplesso e non crede che Lee sia il vero assassino. Seguono innumerevoli scontri-incontri che culminano in un face-to-face televisivo durante il quale la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità..verrà a galla.
Inutile dire che le cose non sono semplici come sembrano.

A prima vista sembra essere un normale poliziesco. Confession però gioca con la mente dello spettatore, confondendolo e spingendolo a provare sentimenti contrastanti per i personaggi sbagliati. Di continuo. Dalla prima all'ultima scena, non si è mai totalmente certi di cosa sia cosa e chi sia chi (almeno in teoria, ovvio che ad un certo punto si fa 2+2 e ci si arriva..), trascinati in una serie di flashbacks e intermezzi a metà, in cui non vediamo mai tutti i lati della medaglia.

Un bel film, diretto egregiamente e con una buona fotografia. Ottimi gli interpreti, ottima la colonna sonora. Unica pecca.. la scena dell'inseguimento verso il finale è un po' troppo.... fantasiosa.
Ad ogni modo, consigliatissimo.

Voto: 8