martedì 25 marzo 2008

Koma


Titolo originale: Jiu ming
Paese: Hong Kong
Anno: 2004
Regia: Chi-Leung Law

Prestami un rene tu, che te lo presto pure io!! Non sto scherzando, il film in questione pare evolversi proprio intorno ad una tale idiozia e non accenna a redimersi nemmeno quando gli si offre l'occasione su di un piatto d'argento.
Dunque, vediamo di ricapitolare la trama (penso che ad HK si siano visti un po' troppe puntate di Beautiful ...): il tutto parte da un matrimonio in un grande hotel di lusso e da una testimone un po' troppo ubriaca che, manco a dirlo, diventa testimone non solo degli sposi ma anche dell'omicidio di turno.. il quale omicidio non è un semplice assassinio..bensì il classico appuntamento galante con furto di rene. Manco a farlo apposta la testimone accusa l'amante del fidanzato il quale, sempre perchè le coincidenze non erano abbastanza, è medico ed ex compagno di corso dell'accusata. Ovviamente la protagonista soffre di insufficienza renale (ma va?!!?!?) e dopo un po' di incursioni in casa, minacce etc.. diventa amica della rivale (bhè ma è ovvio, no?). Potrei continuare fino a domani ma vi prego non mi costringete. Qualsiasi ovvietà vi venga in mente, state pur certi che la ritroverete in Koma.

Peccato. L'idea di base, ovvero dare una sorta di anima e corpo alla leggenda urbana del rene scomparso, è buona. La fotografia non è delle più eccezionali, ma alcune scene notturne mostrano sicuramente un certo studio di luci e inquadrature che cerca di portare il film a livelli tuttosommato decenti.
L'audio è magistrale, alcuni brani rendono inquietante un'atmosfera altrimenti decisamente povera di suggestioni (ma anche della più semplice consistenza di base), aiutando così lo spettatore a sopportare questa tortura fino all'ultima scena.

Proprio sul finale preferirei sorvolare.. perchè se ancora si può trovare una certa logica in una trama di per sé abbastanza sentimental-pasticciata, le ultime due scene rendono vano qualsiasi tentativo di redenzione per un film che cade inesorabilmente in uno scontato quasi fantascientifico (non è uno scherzo.. vorrei davvero vedere quante persone farebbero un dono del genere.. vedere per credere).
Un minestrone, insomma. Un minestrone condito da ossessioni pseudo amorose, nudità a dir poco imbarazzanti e 4 protagonisti che avrebbero avuto miglior successo come venditori al mercato del pesce. Forse avrei fatto meglio a comprarmi un Harmony: se non altro, leggendo un libro, gli attori me li scelgo io.

Voto: 5